Natività

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Natività

Artista: Caccia Guglielmo detto Il Moncalvo

Tecnica: Olio su tela,

Opera In Archivio, In Vetrina
Anno: 1616
Misure:
Note:

GUGLIELMO CACCIA detto IL MONCALVO

Natività

Olio su tela

1616

Chiesa di Santa Maria di Canepanova, Pavia

La Natività (GCM000139), rappresenta un vertice assoluto nella produzione di Guglielmo Caccia. E’ una summa di elementi figurativi.  Al centro sono presenti le rovine scorciate da cui si intravede un paesaggio che descrive una valle che declina verso un cielo luminoso. Sulla destra dei rami frondosi appaiono nella semi oscurità. 

La Sacra Famiglia è attorniata da un pastore con l’agnello in braccio sulla sinistra e da un santo con il bastone sulla destra, che potrebbe essere individuato in sant’Alessandro Sauli. Santo barnabita rappresentato in una tela a sé stante nella stessa chiesa. I tratti di quest’ultimo ricordano i lineamenti ed i colori dei capelli del pittore, il quale ama talvolta inserirsi nell’insieme, con fare tra il divertito ed il devozionale. Il papa in basso ed il san Francesco completano la scena. 

In alto quattro angeli, che ricordano dei putti già cresciuti e finalmente vestiti, osservano la scena in basso inondati da una luce divina che li rasenta e buca la coltre di nuvole. L’equilibrio è perfetto nonostante la complessità della scena che si pone su diversi livelli. Nella rappresentazione della Madonna, il pittore non rinuncia al rosa della veste che si sovrappone al blu scuro della tunica. Il viso è intriso di grazia patetica e le mani incrociate sul petto sono miracoli di virtuosismo pittorico. Sontuoso è l’abito del papa con il manto di velluto rosso che riporta sull’orlo delle scene dipinte che ricordano la pittura fiamminga, analitica e smagliante. Il Bambino è appoggiato sulla culla su di un candido tessuto bianco ed il tutto è scorciato al contrario in modo tale che il Piccolo sia diretto verso la Madre, intessendo uno scambio di sguardi convergenti a cui solo il papa si sottrae per dialogare con noi che osserviamo. Il pontefice  con le mani enormi e nodose che indicano il Figlio di Dio chiude in qualche modo il cerchio della rappresentazione figurativa e simbolica. 

Un tralcio di giglio giace ai piedi della scena dipinto del puro bianco rimandato dalla culla.