Peluzzi Eso

Eso Peluzzi (Cairo Montenotte SV 1894 – Monchiero CN 1985)

Nasce a Cairo Montenotte nel 1894, il padre liutaio di professione è appassionato di arte, filosofia e letteratura classica. La madre contribuisce al bilancio domestico realizzando fotografie a contadini ricchi, sposi e militari.
Deluso dal rifiuto dell’ammissione al Conservatorio di Parma per studiare violino, si rivolge agli studi tecnici a Savona e quindi nel 1911 all’Accademia Albertina di Torino, dove tra gli altri è allievo di Giacomo Grosso.
Nel 1919 dopo la guerra torna a Cairo e successivamente si stabilisce con la famiglia, la moglie e la figlia Elsa, nel piccolo borgo del Santuario, alle spalle di Savona.
La sua attività artistica è fitta di mostre personali in ambito nazionale ed anche all’estero, tra le quali la Biennale di Venezia 1926-1948 e le Quadriennali di Roma 1931-1948.
Peluzzi pittore prevalentemente di paesaggi , ama la natura ed avverte lo spirito nell’essenza dell’opera più che la materia. Attraversa con originalità le fasi della pittura del Novecento, passando dai quadri giovanili di impostazione romantica alla Millet, alla vicinanza con divisionisti della provincia piemontese Pellizza da Volpedo e Angelo Morbelli dei temi sociali. Egli è difficilmente inquadrabile tra la consueta polemica tra impressionismo e pittura classica, probabilmente il minimo comune denominatore può essere visto in una pennellata densa e corposa che lo accompagna anche nella tarda produzione di paesaggi e nella serie dedicata ai violini. Anche il futurismo lo vede in qualche modo rappresentativo negli anni Trenta con una considerazione di Fillia, alla ricerca di proseliti, che avvicina lo spiritualismo di Peluzzi al movimento.
Ricco di contatti con gli altri artisti, stabilisce una duratura amicizia con molti di loro, tra cui Leone Carlo Gallo, Arturo Martini e Nanni Servettaz.

Opere di questo artista: